È sempre un bel momento quando un videogioco unisce la community grazie alla sua audacia, la sua potenza espressiva, la sua raffinata qualità. E onore al Sori che ce l'ha così ben descritto. Fino a …Altro...
È sempre un bel momento quando un videogioco unisce la community grazie alla sua audacia, la sua potenza espressiva, la sua raffinata qualità. E onore al Sori che ce l'ha così ben descritto. Fino a quando esisteranno gli Expedition 33, il mondo videoludico potrà non temere crisi.
Che "mazzata" mi hai dato, Giulia. Con quell'estetica deliziosa l'avrei preso di corsa su Switch se fosse stato un gioiellino. Non credo riuscirò a resistere, ma almeno aspetterò uno sconto. Bel pez …Altro...
Che "mazzata" mi hai dato, Giulia. Con quell'estetica deliziosa l'avrei preso di corsa su Switch se fosse stato un gioiellino. Non credo riuscirò a resistere, ma almeno aspetterò uno sconto. Bel pezzo, come sempre.
Gran pezzo, Giulia. Mi piace come entri nel cuore delle recensioni da ogni lato possibile: stavolta quello emotivo/personale era particolarmente ficcante. Sulla linearità del gioco, avevo già i miei …Altro...
Gran pezzo, Giulia. Mi piace come entri nel cuore delle recensioni da ogni lato possibile: stavolta quello emotivo/personale era particolarmente ficcante. Sulla linearità del gioco, avevo già i miei dubbi che fosse la "solita" visual novel mascherata da investigativo, ma poco male: con quello stile, tocca esattamente le mie corde. Stasera lo inizio su Switch: ancora complimenti.
Ciao Sori, ho letto con interesse il tuo (notevole) pezzo e volevo chiarire un aspetto del combat system. I controlli possono risultare macchinosi, ma va comunque detto che il lock sui nemici è prese …Altro...
Ciao Sori, ho letto con interesse il tuo (notevole) pezzo e volevo chiarire un aspetto del combat system. I controlli possono risultare macchinosi, ma va comunque detto che il lock sui nemici è presente e si attiva pigiando R3, con la possibilità di passare da un bersaglio all’altro grazie alla levetta analogica destra. La parata si esegue invece col grilletto sinistro e può fungere da soft-lock orientando (e confondendo) il giocatore verso la parry. Certo, a difficoltà normale la differenza è minima, ma giocare a difficile/incubo cambia molto l’esperienza: l’aggressività dei nemici obbliga a destreggiarsi tra parate perfette, scambi continui tra civili e l’uso strategico delle abilità. Sono sfumature che trasformano il gameplay in qualcosa di più profondo e modulare, un aspetto che - purtroppo - fa fatica a emergere a normal.
Riguardo la storia, concordo che la narrazione soffra della cronica mancanza di fondi e che questo abbia portato a uno storytelling più frammentario e minimalista. Tuttavia, non direi che sia banale - anzi - proprio grazie alla sua natura didascalica, riesce a distinguersi e a dirottare subito verso fulcro dell'esperienza: l'azione. La tua recensione è molto "sentita", lo si avverte fin dalle prime righe. Semplicemente, per citare in parte la tua conclusione, io credo che Slitterhead sia spesso un brutto videogioco, ma mai bruttissimo. Allo stesso modo sa distinguersi come un’opera unica che andrebbe affrontata con il giusto approccio, sia ludico (non alla difficoltà base) sia mentale per raccogliere appieno ciò che di buono ha da offrire. Non potrei consigliarlo a cuor leggero, ovvio, questo tipo di immersione dipende dalla sensibilità individuale, ma la tua emerge in modo chiaro, per cui mi sono sentito spronato a condividere le mie impressioni con te.
Volevo prenderlo più in là, ma, nonostante tutto, mi stai facendo vacillare, Sori. Posso soprassedere sulla sceneggiatura banalotta perché ho giocato praticamente tutto del genere visual. Resta un …Altro...
Volevo prenderlo più in là, ma, nonostante tutto, mi stai facendo vacillare, Sori. Posso soprassedere sulla sceneggiatura banalotta perché ho giocato praticamente tutto del genere visual. Resta un peccato, ma mi farò bastare la splendida atmosfera rurale.
Un pezzo profondo e stordente. È da un po' che mi si è incrinata quell'immagine edulcorata del mondo orientale fatto di manga, JRPG, anime e viuzze stracolme di shop videoludici. Eppure fa sempre un …Altro...
Un pezzo profondo e stordente. È da un po' che mi si è incrinata quell'immagine edulcorata del mondo orientale fatto di manga, JRPG, anime e viuzze stracolme di shop videoludici. Eppure fa sempre un certo effetto rinsaldarne la consapevolezza. Grandissimo lavoro, Sori: complimenti.
E pensare che altrove sono stato costretto a leggere di continuo: "Non fa paura qua, non fa paura la". Meno male che esistono ancora critici veri, in grado di analizzare un'opera come merita.