Buonasera.
Siamo sicuri che parlare di gameplay sia metodologicamente corretto riguardo a questa esperienza videoludica? Sono lieto di notare che a differenza di altre "recensioni" sul web (e per vos …Altro...
Buonasera.
Siamo sicuri che parlare di gameplay sia metodologicamente corretto riguardo a questa esperienza videoludica? Sono lieto di notare che a differenza di altre "recensioni" sul web (e per vostro statuto che stimo sicuramente) si è evitato di parlare di "fps non performanti" o di "rendering inefficaci" senza poi presentare dati tecnici degli engine sulle prove o altro, come ogni testo critico dovrebbe avere per un minimo di valenza scientifica.
Questo gioco, come il primo capitolo, afferma in ogni secondo che l'approccio alla giocabilità è 100% narrazione. Anche il gameplay si sintonizza su questo approccio: invece che declassificare o decantare i power-up o altri aspetti del gameplay di Requiem, occorre chiedersi quanto avesse senso aprire a queste meccaniche in cui Asobo secondo me non ha mai veramente creduto (o forse ha dato un contentino al pubblico sbagliato, sempre voglioso di dinamiche smashie-buttons). Asobo ha sbagliato nel senso che avrebbe dovuto blindare assolutamente la fase stealth, o se non altro, ampliarla per non renderla ripetitiva. Sai perchè ti dico stealth? Perchè in Innocence la paura di essere scoperti da guardie senza possibilità alcuna di "combat-diretto" mi illuminava di bellissima prova d'amore riuscita sul rapporto gameplay-narrazione; i protagonisti sono un bimbo e una sorella di poco più grande - i quali apppunto perdono l'innocenza - che nel mondo ostile degli adulti armati non hanno speranze se non evitandolo. Ecco, in questa chiave andrebbe secondo me detto che il gameplay è decentrato, più che "superato".
Il concetto di "redenzione frustrata" secondo me è coretto, ed è esattamente la sensazione ed emozione che questo gioco deve suscitare secondo la volontà di Asobo (dichiarato chiaramente dalle featurette e making of). Voglio dire; in un qualunque titolo di Silent Hill, non proviamo in modo continuo queste sensazioni (dando per scontato che chi scrive questo intervento e chi ha scritto la recensione valuta la saga di Konami come funzionante)? Non sono esse stesse quelle sensazioni suscitate di perenne angoscia a forgiare l'unicità di quel titolo particolare?
Quando ho letto dell'astoricizzazione graduale (Peste giustiniana) ho pensato che saremmo stati perfettamente d'accordo senza una sbavatura. Poi ho riflettuto ulteriormente: la plague tale qui discussa esegue un history-mash up (come definito in questo articolo accademico dell'università di Bristol riguardo alla saga di Assassin's Creed - https://research-information.bris.ac.uk/ws/portalfiles/portal/334498352/Mashing_Up_History_and_Heritage_in_Assassin_s_Creed_Odyssey.pdf -).
Si crea un fascino derivante dalla mobilitazione culturale dell'argomento storico nella trama del videogioco, in questo caso l'accenno alla peste giustiniana di epoca bizantina. Accenno troppo gramo? In ogni caso, avrebbe portato molto poco alle relazioni tra i personaggi principali su cui, è evidente, il titolo vuole andare in contro.
Nel finale parli di "racconto senza moderazione" come male. Io penso che di questi tempi (come nel resto del panorama di fruizione d'opere digitali e loro ideazione) e da un po' di anni, i giochi soffrano di troppa moderazione in tutto. Moderazione è significante di limitazione di criterio che puzza tanto di mediocre, per tutti. Purtroppo moltissimi titoli considerati "tripla A" oggi lo sono e presumo ne sarai persuaso, ma sicuramente non doveva esserlo Plague Tale Requiem o, come si evince dalle parole dei game designers, ha mai voluto esserlo. In tal senso, sul glorificare questo iperbolico susseguirsi di emozioni su una cosa siamo d'accordo senza virgola: le espressioni facciali del design dei personaggi. Qualcuno potrebbe dire che i titoli di Plague Tale non hanno mai avuto la corazzata di marketing-budget massivo (e neanche gli sviluppatori l'avrebbero proposta in tal senso perchè consci del target) che alcuni titoloni hanno ma mi fermerei al dubbio...