Solo una riflessione aggiuntiva da impallinato che rimugina su questo capolavoro da quando ha 14 anni: il gioco include - seppur nella semplicità del contesto videoludico - alcune nozioni di meccanic …Altro...
Solo una riflessione aggiuntiva da impallinato che rimugina su questo capolavoro da quando ha 14 anni: il gioco include - seppur nella semplicità del contesto videoludico - alcune nozioni di meccanica quantistica. Lo Zohar funziona come un motore a energia infinita che è connesso a un'entità extradimensionale che ha intrappolato quando gli esseri umani lo attivano per la prima volta sulla Terra originale. Questa entità viene definita, nel gioco, "Wave Existence" e punta ad essere liberata dalla connessione con lo Zohar da Fei - al quale dona potere proprio a questo scopo. Il modo in cui lo Zohar intrappola la Wave Existence - che esiste nello spazio extradimensionale come un'entità indeterminata - ricorda molto il collasso della funzione d'onda che spesso si dice che l'osservatore obbliga su una particella quantistica quando opera un'osservazione (la famosa questione "il fotone sa che lo state guardando"). In generale, il nome che da Takahashi a questa entità, il modo in cui essa stessa si presenta e descrive alla fine del gioco a Fei ed Elly, e il rapporto che ha con lo Zohar, ricorda molto la terminologia e la matematica utilizzate nell'interpretazione di Copenhagen della meccanica quantistica. Vado a prendere i farmaci, ora...
Ci sono 2 giochi che nella mia vita hanno avuto un ruolo cruciale nella mia formazione come videogiocatore: uno è FF7 (pensa un po'), che è il gioco più importante della mia vita; l'altro è Xenoge …Altro...
Ci sono 2 giochi che nella mia vita hanno avuto un ruolo cruciale nella mia formazione come videogiocatore: uno è FF7 (pensa un po'), che è il gioco più importante della mia vita; l'altro è Xenogears, che è semplicemente il mio gioco preferito di sempre. Porta a un altro livello il concetto di storia concepita come una serie di eventi che origina da un mistero ancestrale. A oggi sembra qualcosa di più frequente (e un topos che da allora è stato utilizzato diverse altre volte – primo fra tutti da Takahashi stesso negli Xenosaga e negli Xenoblade) , ma ai tempi fu una rivoluzione - e comunque da allora non c'è stato un singolo JRPG che sia riuscito a fare quello che fece Xenogears. È anche uno dei pochi giochi giapponesi che racconta in modo chiaro e palese una storia d'amore lunga 4000 anni, in un'epoca in cui i giapponesi avevano il terrore di raccontare l'amore più concreto (anche fisico). Racconta il dolore della tragedia, della perdita insormontabile e dell’impotenza davanti agli eventi, del riuscire a odiare il mondo quando perdi la persona che per te significa tutto (Grahf è uno di quei personaggi che metteva paura quando compariva a schermo perché sapevi che poteva fare davvero quello che minacciava di fare). La storia di Fei, una volta che si districava a 3/4 della vicenda, è una tragedia reale e quando vedi comparire ID non è solo “quello che sta per spaccarti il culo”, hai proprio l’impressione di aver incontrato uno che si divertirebbe ad ammazzarti senza muovere un ciglio. Anche la sceneggiatura è mostruosamente ben strutturata: il filmato iniziale ti crea il setting fantascientifico, poi inizi a giocare e l’ambientazione sembra abbastanza diversa. Non colleghi le due cose prima di 50 ore di gioco. Contiene i momenti più toccanti che ricordi in un JRPG (la scoperta di Merkabah, l’Eldridge, il Razael e quando trovi – come elemento facoltativo – la capsula di Miang Hahwha con ancora visibili le capsule dei primi uomini) Semplicemente magnifico. “you shall be as Gods”. Bravo Andrea, gran bel pezzo e bella celebrazione di un caposaldo della storia dei videogiochi, per quanto mi riguarda.
Credo sia il miglior JRPG degli ultimi 15 anni. Il sistema di combattimento è di una eleganza rara e la scrittura è strutturata in un modo che sinceramente stento a ricordare anche nei "mostri sacri …Altro...
Credo sia il miglior JRPG degli ultimi 15 anni. Il sistema di combattimento è di una eleganza rara e la scrittura è strutturata in un modo che sinceramente stento a ricordare anche nei "mostri sacri" a cui si ispira - e dai quali si distacca in modo autorevole. Apre tante linee narrative che poi collidono come un orologio. Concordo perfettamente con Andrea - col quale mi complimento per il bel pezzo e l'analisi davvero a fuoco - per la colonna sonora, che è poco più di un accompagnamento dignitoso e non partorisce mai nulla di particolarmente memorabile . Stento, francamente, a capire come una singola persona possa aver partorito una cosa del genere.
Auguri, ragazzi. È bello vedervi soddisfatti di quello che state facendo. Non vedo l'ora di passare qualche mezz'ora del mio po' o tempo libero a leggere una monografia, o approfondimento, con una ta …Altro...
Auguri, ragazzi. È bello vedervi soddisfatti di quello che state facendo. Non vedo l'ora di passare qualche mezz'ora del mio po' o tempo libero a leggere una monografia, o approfondimento, con una tazza di caffè. Ad maiora.